domenica 23 giugno 2013

Alla ricerca del libro perduto

Metti caso che sei una di quelle persone che leggono i libri, si, anche quelli senza le figure. Metti caso che hai sentito parlare bene di un libro e vuoi procurartelo, oppure hai letto il primo volume di una serie e ti metti a cercare i seguiti. In un perfetto mondo utopico vai in libreria, frughi un attimo tra gli scaffali, trovi il libro in questione, lo paghi (uno sproposito, di solito, manco fossero stampati sui papiri della biblioteca d'Alessandria) e te ne vai a leggerlo bello contento. Perché in realtà quanto può essere difficile travare un libro? Molto, a volte, tanto che ad un certo punto ti chiedi se non convenga piuttosto mettersi a cercar la città d'oro degli aztechi che è più facile e ci guadagni anche di più.

Stai cercando un libro di fantascienza, già un po' di librerie che hai girato non lo hanno, può succedere (soprattutto se lo scaffale fantascienza potevano benissimo chiamarlo semplicemente Asimov), allora vai in quella più vicina a casa tua ad ordinarlo e dai titolo ed autore all'omino dietro la cassa. Che li digita sul suo piccì con tutto il database di libri esistenti sul globo terracqueo, aggrotta la fronte e le ultime speranze che avevi scappano in Messico. "Ma questa serie è fuori stampa da vent'anni, non riesco mica a farteli arrivare... Prova in biblioteca", quando di biblioteche ne hai già girate 5 ed hanno solo l'ultimo volume, edizione Amante dello spoiler gratuito. Quindi continui a girare librerie su librerie, cercando tra migliaia di libri di Asimov se magari spunta un Simmons qua e là, o anche solo un altro autore a caso giusto per togliere un po' di spazio all'onnipresente Isaac, e quando infine riesci ad ottenere la serie completa di 4 libri, tempo un mese scopri che li stanno ristampando e te li trovi da tutte le parti, anche dal salumiere, tascabili con le copertine fashion, che uno dei tuoi invece sembra scritto a mano da un monaco ubriaco di grappa e puzza di muschio. 

Altra avventura si verificò con l'ormai celebre Cronache del ghiaccio e del fuoco, o Game of thrones, o Il trono di spade, o Non affezionarti a nessun personaggio. Te lo consigliarono giusto prima che partisse la serie tivvì, e dopo aver letto i primi libri raccolti in un pratico volume unico, ti sei scontrato contro il muro di illogica ignoranza delle edizioni Mondadori. Che in lingua originale i libri sono ad oggi 5, ma noi ne abbiamo una dozzina. Ogni volume è stato tagliato in due o più parti, pubblicate indipendentemente (con titoli pescati a casaccio dalla boccia dei titoli fantasy standard, tipo L'ombra della profezia o I guerrieri del ghiaccio) e soprattutto senza nessun indizio che riveli l'ordine di lettura, la cronologia di questi dannati libri. Era difficile scrivere Libro settimo - L'ombra della profezia? Così invece un lettore che volesse sapere quale volume comprare si affida all'elenco dei titoli pubblicati che c'è nelle prime pagine, peccato che non siano riportati in ordine, e allora va a casa ed ignaro di tutto legge un capitolo senza capire se è scemo lui a non ricordarsi come finiva il libro precedente o cosa cazzo stia succedendo, poi viene il dubbio, controlla su internet e sono insulti a denti stretti verso la Mondadori e santi a caso, che s'è anche spoilerato della roba.

Ancora un'altra volta, hai trovato un bel libro in biblioteca e vorresti comprarlo e procurarti i seguiti, visto che aveva un finale aperto che di più non si può. Ti rechi nuovamente dall'omino della libreria e gli dici il titolo da ordinare, quello alza un sopracciglio e ti chiede che genere sia. Fantascienza, rispondi, e sulla sua faccia lampeggia per un attimo la rivelazione, prima di dirti "Oh! È di Asimov?", e tu vorresti prender una tanica di benzina e dare il negozio alle fiamme, ma ti limiti a cambiare libreria. Ma almeno in questi casi erano libri scritti e distribuiti molto tempo fa, al contrario di quanto si possa dire di World war Z di Max Brooks, che prossimamente diventerà famoso approdando al cinema, ma tu anni fa lo avevi cercato ovunque senza successo nonostante fosse stato appena pubblicato, salvo poi trovarne una copia ferma in magazzino di una sede mondadori poiché ne avevano fatto arrivare uno solo ma non lo avevano esposto sugli scaffali. Geniacci.

Per non parlare dei libri che semplicemente qua in Italia non arrivano, non traducono, e riuscire ad ordinarli dai paesi d'origine non è sempre facile, tant'è che l'ultima volta che sei stato oltre la Manica al ritorno avevi il bagaglio a mano composto da 98% carta e 2% inchiostro.
E tutti ti dicono, scaricateli da internet e leggili sul tablet sfigato per leggere i libri, ma quell'affare non avrà mai il buon odore di libro né la capacità di riempire scaffali. E non è il risultato di alberi morti ammazzati (che in effetti è l'unica nota a suo favore, ma vabbè). Quindi, finché non inventano un tablet che si può sfogliare e profuma di carta (o muschio), continuerai a vagar per biblioteche e librerie che ormai espongono sulla porta d'ingresso il cartello "Se non è di Asimov allora non cellò", armato di pazienza e taniche di benzina.

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